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Auden, Wystan Hugh.

Poeta e drammaturgo inglese, naturalizzato statunitense. Compì i primi anni di studio nel Surrey, dove conobbe Christopher Isherwood, con cui avrebbe stabilito un sodalizio letterario durevole; proseguì a Oxford, presso il collegio di Christ Church. Dopo alcuni viaggi in Germania, dal 1930 si dedicò all'insegnamento elementare. Nel 1935 sposò Erika Mann, figlia del celebre romanziere tedesco. Considerato uno dei massimi protagonisti della poesia anglosassone contemporanea, iniziò giovanissimo a pubblicare versi su importanti riviste d'avanguardia quali "New Signatures" e "The Criterion". Il suo primo libro, Poems (1930), rivelò un artista profondamente impegnato, assai vicino a Eliot, suo maestro ideale, per la concezione della progressiva rovina della civiltà occidentale. Dal 1933 aderì all'ideologia socialista e iniziò a militare nel movimento della sinistra. Allo scoppio della guerra civile spagnola, come la maggior parte dei giovani intellettuali marxisti, si arruolò nelle file dell'esercito repubblicano. Alta testimonianza di questa drammatica esperienza è il poemetto Spagna (1937), l'espressione più alta della poesia politica inglese del Novecento, equivalente poetico della Guernica di Picasso. L'impegno sociale dell'artista è riscontrabile anche in molti altri lavori di questo periodo, spesso di ispirazione brechtiana, quali Il cane sotto la pelle (1935), La scalata dell'F6 e Alla frontiera (1938), scritti in collaborazione con Christopher Isherwood, e Viaggio verso la guerra (1939), che costituiscono il nucleo centrale del teatro politico di questo decennio. Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, dopo un viaggio in Cina e in Giappone con Isherwood, A. si trasferì negli Stati Uniti; assunse la cittadinanza americana e tenne lezioni e corsi in varie università. Durante la sua permanenza negli Stati Uniti il poeta ebbe modo di approfondire i propri interessi filosofici; aderì all'esistenzialismo: a questi anni risalgono il poema lirico-filosofico Lettera di Capodanno (1941), in cui emerge un'incerta religiosità tendente all'anglocattolicesimo; L'età dell'ansia (1948), da lui stesso definito "egloga barocca", che usa le forme arcaiche del metro allitterativo del Beowulf; Nones (1952), Lo scudo d'Achille (1955) e Omaggio a Clio (1961), che manifestano un deterioramento dell'invenzione poetica e dell'abilità formale. A. è anche autore del libretto Carriera d'un libertino per l'opera omonima di Stravinskij. Tra le sue ultime opere ricordiamo: Città senza mura (1969), Lettera a un figlioccio e altre poesie (1972) e Grazie, Nebbia, pubblicate dopo la morte di A. (1974) (York 1907 - Vienna 1973).